IN VERSIONE PDF – SI RINGRAZIA L’ASSOCIAZIONE DEL COORDINAMENTO MAGISTRATURA DI PACE ( SEDE NAPOLI ) – IL SINDACATO FORENSE E TUTTA LA CLASSE FORENSE PER IL PREZIOSO CONTRIBUTO E SOSTEGNO TESO ALLA REALIZZAZIONE DELLA INNOVATIVA PROPOSTA NORMATIVA – FRUTTO DI UNA LUNGA RIFLESSIONE MATURATA IN PARTICOLARE DALLA
SIGNIFICATIVA ATTIVITA’ POSTA IN ESSERE DALLA MAGISTRATURA ONORARIA IN DECENNI IN ITALIA.
In fase di pubblicazione –
A Cura Avv. Manlio Merolla – Docente in Diritto Minorile e Diritto di Famiglia dell’Istituto degli Studi Giuridici Superiori.
Atti Studio del Corso di Formazione ed Aggiornamento Professionale Forense Scuola di Legge in Diritto Minorile e Diritto di Famiglia Anno 2014/15 presso Centro Giustizia Minorile – Tribunale per i Minorenni di Napoli.
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Per dipendenza si intende una alterazione del comportamento che da semplice o comune abitudine diventa una ricerca esagerata e patologica del piacere attraverso mezzi o sostanze o comportamenti che sfociano nella condizione patologica. L’individuo dipendente tende a perdere la capacità di un controllo sull’abitudine.
La dipendenza clinica da più sostanze o comportamenti in contemporanea o in sostituzione di uno di essi, in un preciso schema ricorrente e a lungo tempo, prende il nome di polidipendenza
Dal punto di vista degli effetti è utile suddividere la dipendenza in dipendenza fisica (alterato stato biologico) e dipendenza psichica (alterato stato psichico e comportamentale).
La dipendenza fisica, prodotta essenzialmente dai condizionamenti neurobiologici, è superabile con relativa facilità; la dipendenza psichica, difficile punto nodale della tossicodipendenza, richiede interventi terapeutici lenti, complessi e ad ampio raggio, coinvolgendo spesso i familiari che stanno attorno alla persona dipendente.
Le forme più gravi comportano dipendenza fisica e psichica con compulsività, cioè, ad esempio, con bisogno di assunzione ripetuta della droga da cui si dipende per risperimentarne l’effetto psichico ed evitare la sindrome di astinenza.
Dal punto di vista delle cause si può dipendere patologicamente da cibo (bulimia, dipendenza da zuccheri, binge eater disorder), da sostanze stupefacenti (tossicodipendenza), in cui rientrano l’alcolismo e il fumo, da sesso (dipendenza sessuale, masturbazione compulsiva), da lavoro (work-a-holic), da comportamenti come il gioco (gioco d’azzardo patologico), lo shopping (shopping compulsivo), la televisione, internet (internet dipendenza), i videogame.
Rientrano nelle dipendenze patogene anche quelle da luoghi e culture (sindrome da sradicamento) ed anche da rapporti umani (codipendenza).
La dipendenza da sigaretta rientra invece tra le dipendenze “oggettuali”, dove il rapporto con l’oggetto risponde ad un bisogno relazionale di tipo proiettivo.
La diagnosi delle varie dipendenze si basa universalmente sui criteri indicati nel Manuale internazionale di statistica e diagnostica dei disturbi mentali (DSM), strumento di diagnosi che applica la relativa stabilità dell’analisi descrittiva dei sintomi di patologie mentali in un periodo minimo di osservazione. [ cfr anche:Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders]
Secondo il DSM:
« Per dipendenza si intende una modalità patologica d’uso della sostanza che conduce a menomazione e a disagio clinicamente significativi, come manifestato da tre (o più) delle condizioni seguenti, che ricorrono in un qualunque momento dello stesso periodo di 12 mesi:
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(DSM-IV-TR, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, text revision, pp. 219-220) |
Nel 2006 è stata pubblicata in Italia una ipotesi di nuovi criteri diagnostici delle dipendenze patologiche o addictions:
A) Persistente e ricorrente comportamento di dipendenza maladattivo che conduce a menomazione o disagio clinicamente significativi, come indicato da un totale di cinque (o più) dei seguenti criteri [con almeno due da (1), di cui uno è (c), due da (2) e uno da (3)] per un periodo di tempo non inferiore ai 12 mesi.
1) Ossessività
a) pensieri e immagini ricorsivi circa le esperienze di dipendenza o le ideazioni relative alla dipendenza (per es. è eccessivamente assorbito nel rivivere esperienze di dipendenza passate o nel fantasticare o programmare le esperienze di dipendenza future);
b) i pensieri e le immagini relativi al comportamento di dipendenza sono intrusivi e costituiscono tensione ed eccitazione inappropriate e causano ansia o disagio marcati;
c) in qualche momento del disturbo la persona ha riconosciuto che i pensieri e le immagini sono prodotti della propria mente (e non suscitati dall’esterno).
2) Impulsività
a) irrequietezza, ansia, irritabilità o agitazione quando non è possibile mettere in atto il comportamento di dipendenza;
b) ricorrente incapacità di resistere e di regolare i desideri di dipendenza inappropriati e gli impulsi a mettere in atto il comportamento di dipendenza.
3) Compulsività
a) comportamenti di dipendenza ripetitivi che la persona si sente obbligata a mettere in atto, anche contro la sua stessa volontà, nonostante le possibili conseguenze negative, come conseguenza delle fantasie di dipendenza ricorrenti e del deficit del controllo degli impulsi;
b) i comportamenti o le azioni di dipendenza coatti sono volti a evitare o prevenire stati di disagio o per alleviare un umore disforico (per es. sentimenti di impotenza, irritabilità, inadeguatezza).
B) I pensieri e i comportamenti di dipendenza ricorrenti e compulsivi impegnano il soggetto per la maggior parte del tempo, o interferiscono significativamente con le sue normali abitudini, con il funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o le relazioni sociali usuali.
C) I pensieri e i comportamenti di dipendenza ricorrenti e compulsivi non avvengono esclusivamente durante un episodio maniacale, o condizioni mediche generali.
Un centro degli Alcolisti Anonimi, una associazione di auto-aiuto per guarire dalla dipendenza da alcool.
L’approccio terapeutico più recente contro le dipendenze risulta quello multidisciplinare, con intervento mirato sia in ambito biologico che psicologico.
In ambito biologico lo scopo precipuo è il raggiungimento dell’astinenza (utilizzato soprattutto nelle dipendenze da sostanze, come alcol e droghe). Possono essere impiegati farmaci di tipo ansiolitico e terapie farmacologiche.
In ambito psicologico, di norma affrontato con psicoterapia individuale o di gruppo, invece ci si prefigge l’obiettivo di spingere il soggetto a superare l’ossessiva percezione del bisogno della sostanza o comportamento da cui è dipendente.
Esistono inoltre molte associazioni che utilizzano il programma di recupero del gruppo di “auto aiuto” come terapia contro svariate forme di dipendenza:
DA UNA STIMA ATTENDIBILE NELL’ASL TO3 CI SONO QUASI 5.000 GIOCATORI D’AZZARDO “PATOLOGICI” , 150.000 FUMATORI E 27.000 “BEVITORI PROBLEMATICI -UN VIAGGIO CON GLI ESPERTI NEL PREOCCUPANTE MONDO DELLE NUOVE DIPENDENZE FRA GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO, SLOT MACHINE, COMPUTER, FACEBOOK, TWITTER, SMS, ABUSO DI ALCOL, NUOVE DROGHE, DIPENDNZE DA FUMO-NICOTINA, DIPENDENZE PATOLOGICHE DI TIPO SESSUALE E/O AFFETTIVO , DISTURBI DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA.
… altre dipendenze ( gioco d’azzardo patologico, face book, twitter , ecc) la quantità di persone in trattamento rispetto a quelle che ne avrebbero bisogno è ancora assolutamente insufficiente.
In particolare, qualche dato numerico ben illustra la situazione:
Quanto sopra fa si che i nostri servizi territoriali non possano assolutamente limitarsi all’attività d’ambulatorio ma che debbano per forza trasformarsi in servizi di salute pubblica per raggiungere il cosiddetto sommerso con iniziative di reclutamento in tutti i luoghi formali ed informali. Ed è anche per questo che occorre incrementare la sensibilizzazione e l’informazione pubblica sui servizi a ciò dedicati.
Da rilevare ancora che :
DATI DA INDAGINI SULLE DIPENDENZE INFORMATICHE GIOVANILI
Circa le dipendenze da informatica e computer una recente indagine su 2.000 studenti delle elementari e medie delle scuole pinerolesi svolta nell’ambito del progetto TAM TAM Nemo dal SERT di Pinerolo ha evidenziato che il problema più critico in merito all’utilizzo del pc (con permanenze anche non continuative di oltre 3 ore al giorno) si manifesta fra i 14 e 15 anni;
nelle scuole medie il 51% degli studenti ha già un profilo su face book
e nelle classi 5° elementare già l’80% degli scolari di 5^ elementare utilizza il pc,
il 22% di loro ha gia’ un profilo su facebook (molti gia’ dall’eta’ di 8 anni)
e la metà di loro dichiara che i genitori non fanno alcun controllo sui siti consultati.
DATI DA INDAGINI SULL’USO DELLE SLOT MACHINE
Secondo i dati pubblicati in questi giorni dall’Osservatorio epidemiologico nazionale tratti da un’ASL tipo italiana, da un indagine che ha interessato 26 locali in cui erano presenti una o più slot machines, su un campione di 308 intervistati che frequentano normalmente il bar e che utilizza le slot machines (di cui il 60% lavora, il 18% è in pensione, l’età media è sui 43 anni, di età superiore ai 30 anni) più del 70% ha dichiarato che la semplice presenza di una slot machine in un bar aumenta notevolmente la probabilità di utilizzarle, oltre al Lotto, al poker od al Gratta e vinci.
In particolare il 47% ha dichiarato di aver poi avuto problemi di tipo psicologico (soprattutto depressione, ansia disturbi del sonno) il 15% ha avuto un incidente stradale o un ricovero ospedaliero. Il 70% degli intervistati è consapevole che il gioco d’azzardo ha una grande affinità con i comportamenti da abuso di alcol e con il ricorso ad altre sostanze che creano dipendenza; infatti tra i 308 intervistati infatti il 30% ha usato e/o abusato di cannabinoidi, il 10% cocaina, il 3% ecstasy , il 2% eroina e psicofarmaci.
E’ quanto emerge dal primo rapporto sull’infanzia realizzato dall’associazione Peter Pan Onlus, presieduta da Mario Campanella.
Il rapporto è stato realizzato nel periodo novembre-dicembre 2012 seguendo i flussi censiti dall’Osservatorio Sociale e dall’ISTAT.
”La loro dislocazione geografica è disomogenea, con il 60% di prevalenza nel centrosud – si legge nel rapporto – ma il 40 % vive nell’area del centronord. Il 15% di loro proviene da famiglie immigrate , mentre nel 44% dei casi si tratta di famiglie monoreddito e con un solo figlio.
Il tasso di rimessa nelle case famiglia e nei centri di assistenza riguarda solo il 2,4% a conferma della scarsa presenza delle istituzioni di sostegno .
Di questi 300 mila bambini , il 16% (compreso nella fascia di età della scuola media inferiore e quindi su un campione di 40 mila ragazzini ) è ripetente con prospettive pressochè certe di abbandono scolastico dopo la fase dell’obbligo”.
”Sono 45 mila i bambini prepuberi , quindi di età inferiore ai dodici anni, soggetti a molestie, violenze o abuso sessuale diretto o virtuale ( internet)”.
”Un bambino su dieci nella popolazione generale – continua l’analisi di Peter Pan – non riceve , nell’età di maturazione dello sviluppo corporeo, alcuna cura odontoiatrica e di prevenzione o di profilassi”.
Inquietante anche il dato della dipendenza informatica :
”Nella fascia di età 12-14 anni , i bambini passano mediamente 3 ore al giorno sul pc , essenzialmente per rapporti dialogici virtuali sui social network”.
Per Peter Pan sono necessarie diverse riforme legislative ”a partire dal diritto di famiglia , la cui introduzione sancirebbe un adeguamento ai parametri di indirizzo della comunità europea”. Importante sarebbe ” nel raccordo legislativo il trasferimento di alcune competenze di intervento sinergico ai Comuni nell’ambito di un inserimento di figure istituzionali, quali lo psicologo , negli istituti scolastici ”.
”Il quoziente familiare”, poi, ”porterebbe al recupero del fiscal drag per almeno 500 mila famiglie ‘povere’ – osserva Mario Campanella – con una restituzione di 300 euro mensili per nucleo, capaci di portare un sollievo non indifferente”. E’ dunque necessario, avverte, ”che tutti i leader politici , da Bersani a Berlusconi, da Monti a Casini, da Fini a Vendola, da Grillo a Ingroia , pongano la questione della tutela dell’infanzia , della lotta alla pedopornografia e alle dipendenze informatiche nei loro programmi elettorali”.
PROIEZIONE CORTO METRAGGIO
Dopo la proiezione del filmato che ha dimostrato la violenza generata dal giovane ragazzo al quale il medico aveva sottratto il Suo cellulare ogni commento è superfluo, ma la sfida rimane ancora aperta…. e nel tempo per le famiglie e consulenti preposti la sfida potenzialmente diventerà ancora più dura.
Per detti motivi gli esperti, gli studiosi ed i numerosi professionisti delle Camere Minorili Multiprofessionali e dell’Istituto degli Studi Giuridici Superiori impegnati in questa sfida, invitano i giovani professionisti in formazione a presentare nuovi suggerimenti e proposte, unendosi ai lavori in itinere nei diversi TEAM WORKING SOCIAL LAW, nella sola certezza: che l’unione fa la forza e che insieme se riusciamo ad aiutare con i nostri saperi e conoscenze queste nuove vittime ” sociali” possiamo ritenere che abbiamo dato senso al nostro lavoro ed alle nostre Missioni . Avv. Manlio Merolla
Sintesi della Lezione Master Scuola di Legge offerta dal Prof. Manlio Merolla – Registrata A cura dei Ricercatori della Scuola di Legge.
Per Maggiori Approfondimenti Confrontare pubblicazioni in Rivista Lex et Jus e nella Collana omonima stesso Autore.
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